Il tatuaggio permanente
Quando viene iniettato l’inchiostro, la maggior parte del pigmento rimane a livello cutaneo per comporre l’immagine incisa, con l'integrazione di sali metallici e coloranti organici nel derma, lo strato profondo della pelle. Inizialmente l’inchiostro è depositato anche nell’epidermide, ma dato che la pelle si rigenera, le cellule epidermiche danneggiate vengono perse e sostituite da cellule nuove prive di pigmento.
Tutte le volte che l’ago penetra, si forma una ferita responsabile dell’attivazione del processo infiammatorio. Le cellule della risposta immunitaria innata “entrano in scena” per iniziare il processo di riparazione e guarigione a livello cutaneo.
I macrofagi, cellule la cui funzione principale è la fagocitosi, cioè la capacità di inglobare nel loro citoplasma particelle estranee, raggiungono la ferita e iniziano a inglobare l’inchiostro depositato nel tentativo di eliminarlo. In seguito, si dirigono nel sistema linfatico ed alcuni, colmi di pigmento, arrivano all’interno dei linfonodi.
Nel frattempo, alcune particelle di pigmento rimangono sospese nella matrice del derma, mentre altre ancora vengono fagocitate dalle cellule dermiche, i fibroblasti. Ciò si traduce in una maggiore concentrazione di colorante appena al di sotto della giunzione dell'epidermide e del derma.
Con il tempo, i pigmenti iniettati migrano sempre più in profondità, penetrando nei vasi del sistema linfatico e sanguigno. E, poichè le particelle tossiche e potenzialmente cancerogene come il biossido di titanio non possono essere metabolizzate, tendono a depositarsi nei tessuti, occludere i vasi di diametro ridotto (es. a livello renale o encefalico) ed accumularsi nei linfonodi.
Una dimostrazione lampante di questo fenomeno si rileva con l’esecuzione del test del “linfonodo sentinella” in pazienti tatuati: i linfonodi che si trovano vicino all’area dove è presente il tatuaggio risultano di colorazione scura, se non nerastra.
Le complicanze della body art
Le complicanze più comuni associate ai tatuaggi sono le infezioni cutanee da staphylococcus aureus e lo streptococcus pyogenes, la dermatite allergica da contatto e i granulomi (l’esito di un processo infiammatorio che provoca la comparsa piccole protuberanze sulla pelle).
La rimozione del tatuaggio
La rimozione dei tatuaggi con tecnica laser è estremamente problematica quando sono presenti dei nei. La frammentazione del pigmento all’interno del tatuaggio ne consente il riassorbimento e l’eliminazione. Ma, il laser anche rimuovere quello presente all’interno di un neo sospetto. Ciò può rendere la sua valutazione difficile, con possibilità aumentata di sviluppo di melanomi amelanotici.
Body art e nei nascosti
"Mai tatuare i nei, bisogna mantenersi ad almeno un centimetro di distanza. Solo in questo modo è possibile individuare qualsiasi trasformazione del neo per tempo. E salvarsi la vita, perché una diagnosi tardiva di melanoma può essere fatale" - Ignazio Stanganelli,Presidente di IMI
Il rischio di diagnosi tardiva e soggetti a rischio
Un tatuaggio su un neo sospetto rende più ostica l’individuazione delle caratteristiche di rischio all’ispezione. I pigmenti contenuti negli inchiostri ostacolano il monitoraggio dei nei nascosti, i cui cambiamenti di colore, dimensione, forma rappresentano il segnale della trasformazione tumorale. Nei soggetti dall’incarnato molto chiaro (fototipo I o II), con più di cento nei, con almeno 5 nei atipici o con casi di melanoma familiare i tatuaggi sono altamente sconsigliati.
Fonti:
https://www.ilmelanoma.com/melanoma-e-tatuaggi/
I tatuaggi ritardano le diagnosi di melanoma?
https://www.humanitasalute.it/bellezza-e-cura-del-corpo/66088-i-tatuaggi-ritardano-le-diagnosi-di-melanoma/
https://www.cancercenter.com/risk-factors/tattoos
Nei e tatuaggi: i rischi nella diagnosi del melanoma - la Repubblica
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4513057/
Tatuaggi: perchè restano permanenti nella nostra pelle? - BioPills https://www.biopills.net/tatuaggi-perche-restano-permanenti-nella-nostra-pelle/